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Narrato - parlato - pensato
Era una giornata come tante per Dantyxyl. Una lunga giornata qualunque, in un mese che aveva offerto ben pochi svaghi al giovane mago.
I giochi politici della sua Terra nativa lo interessavano poco, mentre il caos e la violenza, ormai endemicamente diffusi nella Terra della Notte, sua seconda casa, erano un po' troppo volgari per i suoi gusti. In fondo anche la confusione esigeva eleganza.
Un nuovo viaggio era quindi necessario, ma come scegliere? Riflettendo, o basandosi su un lancio di una moneta su una mappa, ed affidarsi al Caso, secondo alcuni principio primo dell'Universo? La moneta era caduta vicino Merish.
Merish, un luogo interessante, pericoloso sotto molti aspetti, ma molto più "sincero" di tanti palazzi, pieni di doppiogiochisti e di persone mascherate.
Abitato esclusivamente da Femmin, popolazione che in fondo Dantyxyl apprezzava. La magia legata ai loro nomi era curiosa, diabolica certo, ma curiosa, così come curiosa era stata la sua evoluzione e la scoperta che non solo vincolava il nominato, ma ne condizionava il cervello, rendendolo più violento.
A questo pensava il giovane mentre, accomodato su una delle poche rocce abbastanza grandi da emergere dal pantano, osservava la palude ed i suoi abitanti.
Mhn?
Qualcosa interruppe le sue riflessioni. Una sorta di disturbo, come un movimento percepito al limite del proprio campo visivo, e subito dimenticato. Un mago tuttavia per padroneggiare le arti magiche deve imparare a concentrarsi, e a non farsi sfuggire nessun dettaglio, nemmeno minimo. Ormai era stato allertato, ci mise quindi poco ad individuare un gruppo di persone che si stava avvicinando, con un'aria non troppo pacifica, ad alcuni giovani Femmin che stavano lavorando tra gli acquitrini.
Schiavisti, o peggio ancora dei loro galoppini. Feccia incapace di vivere dignitosamente
pensò Dantyxyl, mentre lingue di fuoco già iniziavano a crearsi attorno alla sua mano destra.... -
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Sulla mano di Dantyxyl si era ormai formata una simpatica, ma letale figura. Un ippopotamo di medie dimensioni si agitava levitando al di sopra dell'arto del mago: sarebbe stata una scena buffa, se non fosse stato per il fatto che si trattava di fuoco, puro, letale e senza alcuna coscienza.
L'incantesimo era semplice, ma abbastanza dispendioso in fatto di energie: un colpo simile non poteva essere ripetuto per più di 2 volte, salvo casi di estrema necessità, mira e controllo erano dunque fondamentali. Il giovane mago si prese quindi il tempo necessario, data la sua posizione di vantaggio, per poi scagliare l'allegro ippopotamo nel mezzo dei 4 balordi, ustionandone gravemente un paio e facendo volare gli altri due in seguito all'onda d'urto
Facciamo in fretta
pensò Dantyxyl, correndo incontro ai malfattori. Raggiunti in poco tempo i balordi, due dei quali ancora privi di conoscenza, non perse tempo e colpì il terzo con una semplice, ma efficace, bastonata, mandandolo a far compagnia agli altri. L'ultimo brigante si era ormai accorto del mago, ma il suo maldestro tentativo di sguainare il falchione finì ancora prima di iniziare. Dantyxyl l'aveva ormai afferrato, e un semplice incanto come lo shock muscolare ebbe un effetto sorprendente su una persona ancora intontita, privandola di qualsiasi ulteriore voglia di reagire.
Tsk tsk tsk, avvicinarsi con un fare così losco a dei poveri fammin non è molto educato, sai? disse Dantyxyl, mascherando con il sarcasmo la sua stanchezza Ma stavo dimenticando le buone maniere! Puoi chiamarmi D, viandante gentil'uomo e grande difensore dei popoli oppressi esclamò ancora il mago, compiendo un inchino volutamente esagerato. Come finirà questo incontro invece, dipenderà solo da te...
Vedendo il terrore negli occhi dell'uomo decise di non perdere ulteriormente tempo, e di arrivare al nocciolo della questione Vedi, sono una persona estremamente curiosa, quindi rispondi semplicemente alle mie domande, e non finirai come i tuoi simpatici compari: siete solo in quattro, nessuno di voi è un mago od un vero guerriero, mi pare quindi strano che di vostra sponte abbiate deciso di entrare così in profondità nella terra dei Giorni, per compiere una razzia. Cosa pensavate di fare, condurre in così pochi una carovana di fammin schiavi? Fin dove? Anche in questi turbolenti tempi degli schiavi non passano inosservati...e non mentire, potrebbe essere, come dire, spiacevole.
Non ci volle molto per convincere il balordo a raccontare nei minimi dettagli tutto quel che sapeva, non molto a dire il vero...
Quindi se ho capito bene, c'è un campo schiavista non distante da qui?
La questione era strana. Per quanto la terra dei giorni fosse abbastanza isolata rispetto alle altre, prima o poi qualcuno avrebbe notato un campo simile, e gli immorali commerci che ivi si tenevano...a meno che qualcosa, o qualcuno, non agisse attivamente per far mantenere a tutta la faccenda un basso profilo.
Questo galoppino è sincero, ma non sa praticamente nulla, meglio non perdere altro tempo. Probabilmente i fammin si sono già accorti di noi
Bene bene. Voglio crederti. Ora ho un ultima domanda: vuoi essere lasciato qui, aspettando i fammin, o vuoi accompagnarmi sino a questo campo, per poi andartene con le tasche un pò più pesanti? disse Dantylyx, mostrando un paio di monete d'argento.
Il campo era effettivamente vicino. Una mezza giornata di cammino, con una pausa per rifocillarsi una volta allontanatisi daii principali villaggi fammin, era bastata alla strana squadra per arrivare su un'umido terrapieno, da cui si poteva osservare in lontananza un ammasso di tende, situate tutte intorno ad una vetusta rovina, al cui interno si vedevano dei fuochi, forse fiaccole, ardere con intensità.
Vai pure disse con noncuranza il giovane al lestofante Ah una cosa. Se ti dovessi rivedere...bhe hai capito.
Interessante, molto interessante. C'è ben più di quanto si veda stava pensando Dantyxyl, prima di sentir le forze venir meno e di lasciarsi cadere contro un albero.
Forse è meglio riposarsi un pò... disse a se stesso, rialzandosi a fatica, e cercando un riparo nella parte nascosta del terrapieno.
L'avventura era appena iniziata.. -
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Dantyxyl si agitò nel sonno.
Qualcosa di strano, una sensazione vaga al limite esterno della coscienza, spinse il giovane ad aprire gli occhi. Un disturbo, un suono apparentemente insignificante, un rumore minimo, ma "sbagliato".
Il mago si era ormai destato, ma una sgradevole sensazione non lo abbandonava. Aveva sentito qualcosa, un suono particolare che al momento non riusciva ad identificare, ma che risultava del tutto fuori posto in un luogo abbandonato come quello.
Non mi piace, non mi piace per nulla.
Pensò il mago, mentre compiva piccoli ed impercettibili gesti con la mano destra, per evocare una piccola lucertola controllata psichicamente. senza farsi notare. Non che si aspettasse di essere osservato, ma aveva da lungo tempo compreso che le sensazioni è meglio assecondarle, per poi rimanere delusi, piuttosto che ignorarle e ritrovarsi nei guai.
Ora piccolina, vediamo un pò cosa c'è qui attorno.
La piccola lucertola, che nessun segno esteriore la distingueva da una qualsiasi altra bestia della Terra dei Giorni, iniziò ad esplorare la zona intorno Dantyxyl, compiendo una serie di giri concentrici sempre più ampi. Ci volle poco per trovare il cadavere del balordo lasciato libero poche ore prima.
Un rumore di un collo che si spezza. Ecco cos'era.
Attraverso gli occhi della bestiola il giovane poteva osservare e percepire ogni dettaglio della scena: nessun morso causato da predatori, le monete donate ancora al loro posto, ed il cadavere abbandonato in un punto facilmente visibile da chiunque passasse per quei tristi luoghi. Il corpo era ancora caldo, quindi l'assassinio non poteva essere stato compiuto da molto.
Piccolina, continua a cercare
Per una lucertola, dotata di un'ottimo olfatto, non fu difficile trovare una traccia dell' aggressore. Il simpatico rettile arrivò vicino a una creatura, probabilmente una mezza Fammin a giudicare dall'aspetto, la quale stava a sua volta osservando Dantyxyl, senza tuttavia essersi accorta del piccolo trucco magico.
Pericolosa, molto pericolosa...ma affascinante.
Pensò lo stregone mentre la osservava attraverso gli occhi del suo famiglio, che a questo punto decise di rimandare nel suo piano di esistenza, per riguadagnare il completo controllo dei propri sensi.
Ahhh che fame! disse il giovane, stiracchiandosi pian piano, apparentemente non conscio dalla presenza che lo osservava.Vediamo di prepararci qualcosa, ma prima un pò di legna!
Dantyxyl iniziò quindi a cercare con noncuranza rami spezzati intorno al suo improvvisato rifugio, muovendosi in modo apparentemente casuale ma avvicinandosi abbastanza al riparo della mezza fammin, in modo che la creatura fosse a portata di voce.
Pronunciò quindi improvvise parole di potere, volte ad evocare un antico maleficio, in grado di paralizzare chiunque le avesse udite. Una volta attivata la malia, poteva fare con calma. Si avvicinò quindi senza alcuna fretta al nascondiglio della ferina fanciulla.
Non è molto gentile spiare un povero fanciullo che viaggia solo in queste pericolose terre, sai? Quindi spiegami un pò, oh non preoccuparti puoi parlare, sei stata attirata dal mio bel faccino? disse con un enigmatico sorriso.. -
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Dantyxyl percepì chiaramente la sottile paura nascosta dietro il tono aggressivo della giovane; era evidente che non amava molto la magia, e come darle torto? Era bloccata, alla mercé di uno sconosciuto con la sola possibilità di parlare...o forse c'era altro?
Il mago era curioso, ma decise di lasciare queste riflessioni per un secondo momento, far attendere la prigioniera sarebbe stato uno scherzo troppo crudele, persino per lui.
Straniero dici? Sai, questo concetto mi ha sempre affascinato. E' questa alterità che causa guerre, che crea scontri, che spinge i popoli ad evolversi, sempre in contrapposizione a qualcun altro...insomma è la contrapposizione che rende movimentato il Mondo.
Effettivamente non sono un fammin, ma in fondo, come definire dove è la propria casa? Anche il vostro popolo si è insediato da poco in queste terre...se dovessero tornare gli Elfi cedereste i territori che una volta erano la LORO dimora? E non siamo forse tutti di passaggio in questo vasto Mondo? Ma sto divagando, per quanto mi piacerebbe disquisire con te di filosofia temo che non apprezzeresti granché la cosa vero? disse il mago, vedendo la mezza fammin fremere per la rabbia. Quindi, per rispondere alla tua domanda, da voi non voglio niente, ma sono molto interessato a quella confusionaria compagine di tagliagole...e non sono l'unico vero? concluse il giovane, indicando l'accampamento degli schiavisti con un cenno del capo
Credevo fosse un esploratore di qualche tribù fammin, ma è troppo composta, troppo rabbiosa...e troppo autoritaria pensò Dantyxyl Potrei forse piegarla, ma non avrebbe molto senso. Perchè non rischiare
Supponiamo che io sia interessato a "visitare" quel campo, per i più nobili motivi ovviamente, e supponiamo anche che possa sapere dove di preciso sono tenuti prigionieri i fammin...ma che per farlo necessiti di un supporto, diciamo particolare. Supponiamo ancora, che per caso incontri una persona con obbiettivi simili ai miei, una collaborazione non sarebbe forse opportuna, e proficua?
Immagino che se mi presentassi cambierebbe poco, così come se chiedessi chi sei...fidarsi degli sconosciuti raramente è saggio e spesso è disastroso. Ma dato che la mia idea è folle, che ne dici di ascoltare?
Senza attendere una risposta il mago iniziò a spiegare un piano, veramente folle, che implicava un'entrata plateale nel campo con al seguito un fammin prigioniero ed il cadavere di un "concorrente" negli affari. Il resto del piano puntava molto su improvvisazione e fortuna, ma quel che un singolo difficilmente avrebbe potuto realizzare forse in due avrebbe potuto aver successo.
Entrata e uscita in poche ore. Informazioni raccolte e qualche prigioniero salvato. Che ne dici? In caso contrario potrei lasciarti qui, e liberarti al mio ritorno. Ma se malauguratamente dovesse succedermi qualcosa...non so effettivamente quanto possa durare la mia magia. -
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