Heiyw Tàuson

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    Heiyw Tauson
    Consigliere della Terra della Roccia



    Anagrafe

    Nome completo: Heiyw Tauson
    Razza: Umano
    Classe: Mago del Consiglio
    Età: 36
    Terra di Origine: Terra della Roccia
    Terra di Residenza: Tutto l'Ovest del Mondo Emerso; ha un'abitazione nella Terra del Vento e una villa nella Terra delle Rocce.
    Parentela: Nessuna
    Allineamento: Legale Malvagio
    Descrizione fisica: La parola che viene in mente in primo luogo, guardandolo, è imponente. Appare come un uomo dalle spalle larghe e il petto ampio, non grosso, ne robusto, semplicemente muscoloso e scattante. I capelli sono biondo cenere, così chiari da sembrare bianchi, e gli occhi grigi, freddi come due pezzi di ghiaccio, del quale non conoscono neanche il colore quanto sono freddi e spietati. Il portamento è fiero e spezzante
    Descrizione psicologica: Brusco e presuntuoso, arrogante, freddo ma che ama provocare; sebbene sia perfido e sadico non è un ipocrita, anzi ama particolarmente far soffrire le proprie vittime. Il ritratto della malvagità in persona, una personificazione della violenza sotto forma di uomo e di rabbia sotto forma di bestia: una razza inconcepibile, un abominio di natura con la peculiarità di un'ira ancestrale. Nonostante tutto, è completamente in possesso delle proprie facoltà mentali.
    Professione: Consigliere della Terra della Roccia

    Background
    (minimo 15 righe/1400 caratteri)

    Cos'è realmente una storia? Un susseguirsi d'eventi che caratterizza un'esperienza, una sequenza temporale? Heiyw l'aveva, una storia. La storia della sua vita; ma si chiedeva cosa realmente potesse dire, in questa ipotetica storia. Con quale criterio selezionare gli avvenimenti? Con quale metro misurare i sentimenti, le opinioni, le emozioni?
    Heiyw una storia l'aveva, solo che a lui non piaceva raccontarla. Era stato troppo buono, in passato, era stato troppo debole; inoltre, non avrebbe avuto a chi raccontarla.
    Ogni storia inizia con una nascita; perciò - semplice conclusione logica - ogni storia dovrebbe finire con una morte. Solo che spesso quando raccontiamo una storia questa non è stata ancora finita. E, a Heiyw, piaceva chiuderle per sempre le storie, mettere la parola fine alle esistenze.
    Heiyw nacque trentadue anni fa nella terra delle Rocce; fu concepito in una notte tempestosa in una di quelle strane città incise nella roccia, abbandonate e dimenticate da tutti gli Dei di tutti i Mondi esistenti. Sua madre aveva quattordici anni, suo padre ventisette.
    Lui non lo conobbe mai; meglio, pensava: una rogna in meno. Già sopportare sua madre per i primi anni di vita era stato un tormento, e quando l'aveva uccisa la gente aveva pure avuto il coraggio di metterlo in prigione. Era durato tutto solo una notte; la carneficina era stata grande, e l'odore di carne bruciata aveva aleggiato nei paraggi per giorni; non erano bastate pioggie, venti e soli a portarla via, quasi fosse la maledizione nascosta di quel paesino perso tra i monti.
    La maledizione visibile, invece, era lui stesso. Alcuni mormoravano fosse lui il reale assassino; chi poteva provarlo? L'unico sopravvissuto, troppo intelligente per vantarsi o autoaccusarsi e troppo violento per poterlo interrogare senza che spaccasse qualche naso o braccio: era la bestia di Rephtà.
    Lasciò la sua Terra per il Vento a quindici anni, tre anni dopo gli avvenimenti che l'avevano messo al centro della storia di quelle Terre. Sparire per un po' gli avrebbe fatto bene, e i saggi delle Rocce iniziavano a guardarlo con timore, dato che, a quell'età, l'unico essere conosciuto ad avere le sue conoscenze magiche era stato Aster, il Tiranno che quasi due secoli prima aveva devastato il Mondo Emerso, creando i Fammin e steminando i Mezzelfi.
    La paura che un nuovo Marvash fosse alle porte era grande.
    Ehiyw non se ne curava. La superstizione, anzi, l'aiutava: meno rogne o impiccioni, più libertà di movimento. Era il miglior mago affermato in tutto l'ovest, e dubitava che sia oltre il Saar che oltre la Grande Terra ci fosse qualcuno che potesse competergli: l'unica era una donna, un'incendiaria, Cassandra. Ma lei non le aveva mai dato problemi. Tra loro vigeva il segreto e tacito accordo: non dirsturbarmi che non ti disturbo.
    Non poteva vivere solo di questo, però; perciò, decise di fare del suo secondo hobby, dopo la magia, il suo lavoro: la morte. Procurare la morte sotto commissione l'elettrizzava, soprattutto quando poteva uccidere sperimentando i suoi nuovi incantesimi; non gli importava della popolarità della preda, delle sue ricchezze o del suo status sociale: a lui bastava uccidere, infliggere la morte, completare la storia di coloro che gli stavano di fronte.
    Di tutti, il momento migliore della sua vita era, però, la sua nomina a Consigliere della sua Terra natale. Ricordava ogni singola espressione di disprezzo, incredulità, odio e terrore sui volti dei presenti, della folla, di tutta la gente che rapresentava. Non cercava popolarità: cercava distruzione; portare la distruzione era così divertente, così bello e appagante che solo un Dio avrebbe potuto sentirsi come lui; si sentiva un Dio. Un Dio della Morte.
    Era la piaga di quelle terre, era la bestia in attesa di balzare, pronta a fare finte per vedere le prede contorcersi per l'angoscia o invocare pietà per poi ritirarsi; o finirle all'impovviso senza dar loro il tempo di pregare, facendogli sentire tutto il dolore e il male che la parola Fine comportava.
    Morire non è mai bello; ma far morire è un'arte.
    Lui era la personificazione di questa filosofia di vita.

    Varie

    Abbigliamento tipico: X
    Equipaggiamento: Diverse fiale di veleni e pozioni; alcuni strumenti magici (un medaglione, un athame, un anello con un pentagramma e uno con croci celtiche, uno specchietto nero e un vajra); il suo spadone "Azure" e la sua cattiveria.
    Magie apprese: E' a un livello di potere così grande che riesce a inventarne sempre di nuove.
    Altre immagini: //
    Varie ed eventuali: Intelligentissimo e sadico; ama sperimentare le sue invenzioni magiche sulle sue vittime prima di ucciderle; o ucciderle con le stesse. Anche non essendo un guerriero sa usare le armi, in particolare un grosso spadone a due mani che tiene legato alla schiena.
    Prestavolto: Protagonista di "The Gardens of the Moon"





    Edited by •Styll« - 28/4/2015, 17:43
     
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0 replies since 17/10/2012, 08:24   164 views
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